Italy
La trentatreenne Yumiko è stata insignita del titolo di campionessa italiana di cioccolateria e sarà in gara a Parigi, in ottobre, a rappresentare l’Italia. Originaria di Kobe, in Giappone, è da oltre dieci anni nel nostro Paese, dove ha acquisito la cittadinanza e coltiva la passione per la pasticceria e la lavorazione del cioccolato. Opera a Casale Monferrato accanto ad Angelina Cerullo, con cui è titolare de La Piccola Pasticceria. L’abbiamo incontrata dopo la vittoria a Rimini, per farci raccontare la sua esperienza.
Come hai intrapreso la carriera dolciaria?
Ho iniziato a Kobe, dove lavoravo in un ristorante italiano: lì
facevo di tutto. Volevo però approfondire le mie conoscenze e così
sono venuta in Italia.
E dove sei approdata?
Sul lago Maggiore a Fondotoce, Verbania, e ho iniziato presso il
ristorante Piccolo Lago. Lì ho conosciuto Angelina, che lavorava
nel reparto pasticceria, e ho deciso di specializzarmi nel prodotto
dolciario italiano. Poi mi sono spostata per una stagione ad Intra,
presso la Casa del Dolce, e ho appreso la lavorazione dei biscotti.
Mi è piaciuto molto.
E quando avete pensato di aprire la Piccola Pasticceria?
Un paio di anni fa, durante una pausa invernale,
abbiamo deciso di aprire una pasticceria nostra. Abbiamo scelto
Casale Monferrato, per essere proprio nel “cuore” del Piemonte. Una
volta trovati i locali e... il tempo di mettere su il laboratorio,
nel giro di circa un mese abbiamo aperto!
Come sono stati gli inizi?
Abbiamo avuto qualche difficoltà, c’è voluto qualche
mese per organizzarci bene, e all’inizio venivano da noi solo le
persone del quartiere. Poi però la clientela si è via via allargata
a tutti i casalesi, anche a gente proveniente da comuni limitrofi,
e l’attività ha iniziato a funzionare bene.
Com’è il vostro negozio?
Il punto vendita è piccolo, solo circa 5 m2, ma
abbiamo un laboratorio grande, sui 120 m2, e ci occupiamo di tutto
noi due, anche della vendita. È un vantaggio avere il contatto
diretto con i clienti: c’è dialogo e riusciamo a capire subito le
loro richieste.
Che assortimento offrite?
Pasticceria internazionale “rivisitata”: la gente del
posto la chiama “pasticceria strana”, ma l’apprezza. Ormai il bigné
classico non lo vogliono più!
E per quanto riguarda il cioccolato?
Lo proponiamo soprattutto da settembre ad aprile, ma
abbiamo anche molte richieste estive. E non solo di dolci, ma anche
di soggettistica, non più soltanto nei periodi festivi: per
esempio, ci sono clienti che ci chiedono torte decorate con pièce
artistiche di cioccolato in miniatura. La nostra offerta comprende
anche lievitati e biscotteria.
Quando hai deciso di partecipare?
Nel ristorante dove lavoravo, avevo visto proprio su
“Pasticceria Internazionale” delle foto della scorsa edizione, che
mi avevano molto colpito. In laboratorio avevo abbastanza spazio e
così ho deciso di provare. Lo scorso giugno ho iniziato a
documentarmi sul tema e da settembre ho dato il via alle prove
pratiche. In ottobre ho partecipato alla preselezione a Milano e l’
ho vinta.
Come è stato il periodo di preparazione?
Molto duro, perché c’è stato di mezzo il Natale e avevamo parecchio
lavoro. Ero un po’ preoccupata per la pièce artistica e ho fatto
diverse prove con i dolci, che ho proposto ai clienti in negozio:
in base al loro apprezzamento ho deciso come costruire la torta e
le mono, che adesso metteremo in produzione.
Come sono state le giornate di concorso?
Sono stati giorni duri, “ansiogeni”: tutti i
concorrenti erano ben preparati e quindi non c’era la certezza di
vincere. Concluse le prove ero soddisfatta di quanto fatto, ma fino
alla fine ho avuto dei dubbi.
E ora che hai vinto, sei contenta di andare a Parigi?
Sì, sarà un’occasione per migliorare ancora.
E quando inizierai a prepararti?
Da adesso!
C.Q.
tratto da “Pasticceria Internazionale”